Storie Vere, Silvana Giacobini contro la magistratura: non segue il popolo!

Storie Vere – per chi non lo conoscesse, quel programma mattutino di Rai 1 con Eleonora Daniele alla conduzione – è uno dei programmi della televisione italiana che più disprezzo; se non altro, per via dell”impostazione impegnata puntualmente tradita da una discussione becera, populista e qualitativamente sempre più al ribasso. In questo contesto ben si inseriscono, tra le altre, le opinioni di Silvana Giacobini, nota giornalista con la passione per il rosa che ultimamente ha scoperto la morbosa passione della nera. Proprio come la padrona di casa che forse punta a Chi l”ha visto.

Nemmeno la cocente luce del sole di questa anomala mattinata di novembre ha scalfito Storie Vere e la sua ombra delle nere. Elena Ceste e la ragazza romana ridotta in fin di vita dal fidanzato i due casi che ho malauguratamente seguito, pur privo di forza di volontà , nella discussione del salotto intimo e circolare. In questi frangenti, tra una discussione e l”altra, la nota giurista Silvana Giacobini ha sentito l”esigenza di dire la sua – tanto per cambiaresull’operato della magistratura, rea di non essere in grado (udite udite) di interpretare il sentimento della gente. IL SENTIMENTO DELLA GENTE. Magistrati, quel che vuole la gente. Ponzio Pilato.

Storie Vere: Silvana Giacobini vuole giustizia. Eleonora Daniele esegue

Va bé che siamo abituati alla giustizia dei salotti televisivi, fin troppo persuasiva nei confronti delle indagini al punto, in alcuni casi, di danneggiare la verità processuale facendo leva sul sentimento pubblico. Ma da qui a dire che chi opera in nome della giustizia dovrebbe lasciar perdere le leggi per seguire la pancia della gente, ce ne passa. E nemmeno poco. Non cito il testuale in quanto non ho avuto modo di appuntarmelo, ma in buona sintesi il pensiero della nostra era incentrato sull’incapacità dei magistrati ad eseguire quel che il popolo ordina. Anche laddove il popolo (Silvana Giacobini nello specifico) non ha competenze e non dovrebbe avere voce in capitolo. Un tantino azzardato.

Stiamo pur sempre parlando di Storie Vere, questo è chiaro; con l’avvento di Eleonora Daniele sono ormai lontani i tempi di Georgia Luzi e Savino Zaba quando la nera era molto marginale e sempre trattata con rispetto e distacco. Ora, invece, nel pollaio mattutino di Rai 1 (per la cronaca, Storie Vere è curato anche dal TG1), la gara a chi la spara più grossa e indignata è lo sport all’ordine del giorno, perché “noi siamo la ggente, il potere ci temono” e dobbiamo farlo capire al mondo che deve ribellarsi ai 16 anni di galera quando io voglio dargliene 30. Anzi no, l”ergastolo. Perché non è innocente. Forse. Cioè, chi ammazza deve avere l”ergastolo, punto. Lo dice la gente. Però non tutti tutti proprio, diciamo tutti tranne quello che spara al ladro, perché lui sì che ha fatto bene ad ammazzare. Ah, e già che ci siamo, risbattiamo Raffaele Sollecito in gatta buia, ma solo dopo aver comprato la sua autobiografia. Il popolino dice così, che la magistratura esegua.