Pechino Express, la finale: doccia fredda per i Disadattati – ULTIMO VIAGGIO

Pechino Express, la finale dei #Disadattati. Tecnicamente ci siamo lasciati solo pochi minuti fa. Si mangia, si parla – o quasi – ma soprattutto si dorme. Il risveglio è a dir poco frastornato, forse eravamo scomodi, in ogni caso ci siamo trovati a correre verso una spiaggia senza neanche capire come. Stamani la testa è annebbiata più del solito, ma non dobbiamo mollare: il salto finale deve essere quello della vittoria. Costantino ci manda al contrabbando di alcolici. Saltino in barca, ma prima gli Espatriati. 5 minuti e ci andiamo anche noi; già ma a fare cosa? Si rema, ci si prova, scoglio, barile. Barile? Ma certo, barile da raccattare, anzi due. Con il logo. Che non c’è. Ma dove diamine è?

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vincitori pechino express 4 finale
Finale Pechino Express 4

Pechino Express, la finale: bicchieri, bicchierini, e noi peggio di prima!

È tardi, il sole non picchia ancora ma siamo messi davvero male. Dopo di noi solo le Persiane, tutti gli altri già sul motoscafo. Recuperata la merce torniamo a riva in attesa di indicazioni, cerchiamo un tizio e saltiamo sul motoscafo e via alla ricerca di un certo Eugenio in un bar che dovrebbe volere qualcosa da noi. O noi da lui. Scendiamo corriamo, cadiamo, non siamo lucidi, poco reattivi. Tanti bicchieri. Succo di frutta? Caipirinha! Pechino Express, ci volete morti? 4 bicchieri li beve il mio amico, dannazione nessun logo, tocca bere anche a me. La testa già mi gira, qui vogliono ancora boicottarci. Al sesto bicchiere lo becchiamo, ci danno una busta, ma cosa diamine c’è scritto?

Con la testa ballerina ce lo facciamo leggere dal cameraman, che ci manda a raccattare cocchi sulla spiaggia che manco all’Isola dei famosi si fa più ormai. Si corre ancora, è tutto un fuggi fuggi nella boscaglia. Inciampo, cado, mi taglio, piango. Non c’è tempo per frignare, molliamo i cocchi e lanciamo sto dado. BEVI. BEVI. BEVI. Bevi per tre! Pechino Express, tu ci vuoi davvero male! Proseguiamo su di un’altra barchetta più storditi e ubriachi di prima. Fortuna non la guidiamo noi. Dannazione è la finale, non possiamo essere in questo stato! L’omino ci accompagna al molo, raggiungiamo la bandiera e toh, pensa un po’ il caso, gli Espatriati primi anche a questo giro. La sorpresona proprio.

Mentre i due fuggitivi si beccano il soggiorno, per noialtri rimasti a piedi riprende l’elemosina delle carrette. Le persiane ci superano, maledette. Almeno recuperiamo fregando le Professoresse. Bandiera, altro stop. Troppi stop. 7 teche, Kinder Sorpresa? No, 7 chiavi da trovare per un cofanetto regalo dove speriamo almeno ci sia un diamante per sempre. Serpente, blatte, oh, paperelle di gomma, quasi quasi una la porta via. E poi ranocchie, vermicelli, torta alla panna? Gnam! E argh! Una mano! Che schifo, aiuto!

Antipodi vincitori Pechino Express
Antipodi Pechino Express

Bleah, mi riprendo dai conati, apriamo la scatoletta e al posto del diamante c’è un”altra insulsa letterina rossa da buttare via. Ah no, sono le indicazioni. Una pregunta alla gente del luogo, ma ci vedono ubriachi e nessuno ci carica; tranne uno, che però è più ubriaco di noi e prende in pieno il guardrail. Si scende dannazione, altra auto, superiamo le Prof. Aspetta, non le avevamo già superate prima? Ah boh, c’è la bandiera, primo traguardo di tappa. And the loser is… Ce lo dice domani. Cerchiamo un alloggio, nelle favelas hanno paura di noi quindi ci tocca la città civile. Buonanotte.

Primi eliminati: questa volta tocca uscire a…

C’era una sbronza da smaltire, c’era un sonno da far venire e c’era il vomito, che almeno lui s’è fatto sentire. In pratica una nottata del piffero. Costantino ci aspetta per darci il verdetto: Persiane vincono. Antipodi secondi, noi #Disadattati terzi, ultime le prof. Sono le loser. Sono eliminate. Gli Espatriati di Pechino Express tornano in gara, a noi danno degli zainettini da scuola materna che dovrebbero contenere il giusto per farci sopravvivere. Come no. Si riparte, per l”ultima volta. Forse.

Raccattìo che impera da queste parti a quanto pare; e questa volta ci tocca recuperare 20 paia di scarpe da sostituire con altrettante paia di infradito brutte come i piedi di chi le indossa. Che schifo. Ci sentiamo storditi, ma non abbastanza per canticchiare una bella sambada locale in un coretto di 6 elementi, roba che X Factor scanzate che arrivino i vincitori de Sarremo. La giuria ci premia, 2 sì, siamo dentro! O meglio, ancora fuori, perché si corre verso Playa Panema su macchina scarrottata che almeno va dritta in direzione. Costantino ritorna, anzi, noi torniamo da lui. C’è lui, ci sono gli Espatriati. E gli Antipodi. E le Persiane. Ma, ma, ma…

Fariba finale pechino express
Fariba

Ma, ma, ma… Pechino Express?

E noi? E noi… sul divano? Ma cosa… Nessun noi? Sono solo io. Io chi? E perché? Cioè, aspetta un attimo. Io sono qui, lui l”altro che era con me in realtà non era un lui con me, e loro quelli sono lì senza di me? Tutto questo non ha senso, o forse… O forse sarà che alcune cose, che siano oggetti, che siano persone, che siano ambienti o programmi televisivi, alla fine ti portano a sognare. E ti fanno sognare così tanto da poter credere realmente di esserci, o forse di desiderarlo ardentemente come fosse la conquista del Nobel, del Golden Globe, del biglietto vincente alla lotteria di paese.

Perché Pechino Express, per quanto reale solo per pochi tra i quali noi non siamo contemplati, è un turbine di sensazioni che alla fine sfondano lo schermo e arrivano da te, in casa tua. Sul tuo divano. Belle, brutte, strane, incomprensibili; il più delle volte avvincenti. Un viaggio nella vita, più che nei luoghi, di Paesi distanti nello spazio; una vita che non ti appartiene ma che impari a conoscere, che impari a vivere, e che in alcuni casi, come nel mio, si manifesta intorno a te in quelle poche ore di messa in onda. Ecco, Pechino Express è un qualcosa che senti intorno a te, aldilà di chi partecipa, di chi vive, di chi commenta. Quando guardi Pechino Express in quei luoghi ci sei tu, e quelle vite diventano le tue.

Ah, e alla fine, dopo tanta ansia, hanno almeno vinto gli Antipodi scalzando Son Pascal e il suo amico, che ci ha anche rimesso il cappello oltre all’avventura, vissuta da questi troppo in competizione senza un attimo di respiro. Come se il mondo introno non ci fosse nemmeno. L”appuntamento è per il prossimo settembre, ma si spera prima, in piena estate, col desiderio di essere protagonisti di un viaggio impossibile nella vita ma che fa della vita il suo punto di riferimento. Complimenti Pinna, complimenti Roberto. Questa volta, sono d’accordo come non lo ero dai tempi degli Attori.

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Finale Pechino Express 4
Finale Pechino Express 4