Vito, un destino da Bellicoso? All’occorrenza, chiamatemi Guido

Poche cose mi mandano in confusione come Wikipedia che confonde il nome. Intendiamoci, non che gli autori dell’enciclopedia libera per eccellenza siano in preda ad atti di follia battendo alla cieca le mani sulla tastiera. Perché la questione non verte tanto sul come mettere in fila le quattro lettere che compongono il nome “Vito” –  quasi impossibile da storpiare anche in casi di grave e comprovata dislessia -, è piuttosto la questione storica che mi manda in pappa il cervello provocando profonde e lancinanti crisi di identità.

Che poi, ammettiamolo, Vito, che nome idiota. Tra i millemila nomi che potevano fioccare dal sacco al momento della mia nascita, doveva capitare giusto uno tra quelli più insulsi al pari di Ugo, Ignazio, Catena, Rosario, Immacolata e Addolorata. Che poi la colpa delle crisi non è mica tutta e sola di Wikipedia, no, l’internet è pieno zeppo di scomode informazioni a cui vorresti dare fuoco se solo l’internet fosse fatto di carta – dopo ovviamente un’accurata triturata con le armi affilate del Tristo Mietitore.


Vito, un nome Bellicosamente scellerato

Il problema principale del nome Vito risiede in tutto e per tutto nelle sue origini, nel motivo per cui esiste nel mondo (già , nel mondo, la piaga di Vito non è ad appannaggio esclusivo della nostra Italia – Citofonare VitoLavita) ed al perché tali quattro lettere siano arrivate fino a me, in una trafila ping-pong che mi ha visto cadere nell’attimo sbagliato della successione. E non è solo la Wikipedia a fare miscugli e pasticci mettendo un pò di questo e un pò di quello, perché con lei c’è anche una certa Paginainizio, che, non avendo di meglio da fare, è andata a scovare per poi pubblicare particolari scabrosi che aleggiano intorno al nome Vito. Roba da girare con un sacchetto in testa come se fossimo dei padri di Chester qualunque.

Padre di chester Timmy Turner due fantagenitori
Padre di Chester Timmy Turner due fantagenitori

Dopo un’accurata ricerca durata un quarto di minuto, ho mio malgrado scoperto che sul simpatico Paginainizio si legge testualmente:

Deriva dall’antico sassone latinizzato in Vicus, e significa ”bellicoso”

Aspettaspettaspetta: Bellicoso? Cioè, io che con il mio fair play e la mia proverbiale pazienza potrei aspirare alla corona di Miss Italia per La Pace Nel Mondo, dovrei accettare che qualcuno mi possa dare del BELLICOSO? Mentre penso di optare per un attacco chimico ai server che sciaguratamente ospitano tali becere imposture, decido di stringere i polsi e continuare, con pizzicante cuor leggero, a leggere quanto contenuto sotto il lemma Vito: mai scelta fu più scellerata!


Vito, Vito… ma quanti “Chiamatemi” prima di Vito!

Mentre pensavo che su Paginainizio le cose potessero tramutare in meglio con il proseguire della lettura, decido di aprire altri tab di Chrome per scrivere un paio di Vito a casaccio. Caso mai dovessi infartuarmi, potrei sperare nel sollievo della sempre amata Wikipedia! Pochi attimi ad occhi chiusi, un lungo sospiro, e…

“Secondo una tradizione popolare, San Vito, Santo per cui si festeggia l”onomastico il 15 giugno, detto di Lucania“. Basta, ho letto anche troppo! Bellicoso, santi, Lucania! Perché mentre uno cerca di scrollarsi di dosso un nome tanto imbarazzante, ecco che te lo legano al dito ricollegandolo alla tua regione di nascita, come se il disagio non fosse già abbastanza. Dunque, Chiamatemi Bellicoso? Ma anche no, grazie. Che poi, Lucania, per carità , terra magnifica eh, me una mezza patria che doveva non essere tale se non per un collegamento alle origini della famiglia.

E invece Lucania fu, e lo fu in tutto e per sempre

Vito, lucano di origine lucana e cresciuto in Lucania, che forse forse doveva chiamarsi Paolo, toscano d’origine lucana ma cresciuto a Firenze. Perché questi erano i primi programmi di chi mi ha messo al mondo, darmi un nome che non fosse quello di mio nonno (l’alternanza Vito-Antonio-Vito-Antonio-Vito si è verificata per almeno 5 generazioni accertate consecutive) e crescere in una regione dove si parla strano, si mangia-morte-pasta-e-carne, ma che perlomeno è dotata di treni, autostrade, scuole e università di buona qualità, e tanta arte ad uno schioppo di dito. E invece, quel “Chiamatemi Paolo”, che a un certo punto ho sognato potesse realizzarsi, è svanito nell’aria come bolle di sapone sotto il sole. Era quasi tutto pronto; c’era una scelta, c’era una casa. Mancavano una firma ed un trasferimento.

E poi, poi, poi, sempre quei poi che mandano a monte tutti i tuoi piani, anche se eri ancora troppo non-nato per sapere quali fossero. E poi, casa in Lucania, tradizione rispettata, e un “Chiamatemi Vito” che per 22 anni ho dovuto portarmi dietro. Le speranze nell’internet, finora, non mi hanno ripagato come speravo, nessun atto di grandiosità dietro quelle quattro lettere troppo spigolose per essere pronunciate con allegra non-calanche. Faccia triste, muso lungo, quasi non ho il coraggio di affacciarmi su Wikipedia e avere conferma di quel che immagino. Bellicoso che non sono altro.


Vito: sorprese per inerzia!

Ma non è stato il coraggio a condurmi sulla voce Vito di Wikipedia, piuttosto un’inerzia dovuta alla rapida chiusura della maledetta Paginainizio, che in PUFF ha fatto comparire quel tab della free encyclopedia. Orbene, dopo un deludente “Chiamatemi Bellicoso” ed un mai stato “Chiamatemi Paolo”, il meglio che posso aspettarmi è un divertentissimo “Chiamatemi Melma di Prato dove Mingono i Cani” o “Acqua che Bevi sai dove poi esce”. Grandi aspettative, per un nome che fa defecare meglio del caffè!

Da Pillole di Vito a… Chiamatemi Guido!

Tanta anima ricca di vitale e scalpitante pazienza– alla faccia del Bellicoso (gne gne) -, ed ecco che scopro con mia grande sorpresa che un wrestler statunitense ha scelto di tenersi il nome Vito per lanciarsi sui ring teatrali. Ah beh, contento lui, come tutti i wrestler avrà discutibili gusti. Per capirci qualcosa in più mi tocca fare clic sul “Vito nome proprio di persona”. Altra attesa, per fortuna dura poco. Bla bla bla, notizie di scarsa utilità…

Ecco la sezione Origine e diffusione, che con mia nuova seconda grande sorpresa mi apre un mondo nuovo, ma questa volta fantastico: il nome Vito corrisponderebbe ad una miriade di nomi tra cui scegliere! Vitale, Zoe, Chaim, Eva, Endin, Bonavita, Bellavita… Praticamente l’imbarazzo della scelta.

Vito e Wikipedia: Vuoi tu scegliere di nomarti con qualcosa di diverso?

Beh, a questo punto, grazie a santa Wikipedia posso sfregarmi le mani nella scelta del mio vero secondo nome, una specie di nome d’arte da affiancare al Vito della vita normale, che resti fedele alle mie origini (tze, bellicose un corno) ma che sia quantomeno orecchiabile e pronunciabile. E vai, scartiamo a priori il naftalenico Vitale e gli affini Bonavita (non sono Bona per niente) e Bellavita (che adotterò quando sarò un novello Bertelli); no, non fanno per me. Restano Eva, leggermente fuori luogo, e Zoe, che pur senza la “y” fa troppo 101. Chaim cos’è, un invito alla calma? Ed Endin, che praticamente segna il tramonto di un film?

Uhm, la cosa si fa più complicata del previsto.€ Tutto quel bendidio di nomi accostati a Vito mi aveva fatto illudere di poter cambiare rotta una volta per tutta, di avere finalmente un nome decente, orecchiabile, facile da ricordare e senza fastidiosi spigoli che obblighino alla doccetta di saliva. In preda al panico e con una crisi di nervi a bussare dietro il cruscotto del cervello, mi strappo le mani dal viso per zommare la pagina e rileggere con tutta la calma di questo mondo la voce Vito di Wikipedia, caso mai mi sia sfuggito qualche altro nome collaterale. E dunque, “Vitus, blablabla, nomi-di-prima, origine-germanica, Wido l’odierno Guido… Guido? Guido! Ma come ho fatto a non notarlo prima!


Ma ovvio: dopo Vito, Chiamatemi Guido!

Ma certo, Guido! Cioè, oddio, non sarà il nome più bello del mondo, eh, ma almeno niente spigoletti da sputacchio incontrollato! Che poi nemmeno ci starebbe bene con il mio cognome – anche quello è una chiavica, per mia “fortuna” – ma vuoi mettere tale rotondità con cui spezzare la catena delle generazioni e poter sorridere durante la pronuncia?

Beh, sarà  pur vero che poche cose mi mandano in confusione come Wikipedia che confonde il mio nome, ma questo Guido, tutto sommato, mi dà  idea di opportuno, simpatico, coerente e discreto. E dunque, all’occorrenza, Chiamatemi Guido.