I #Disadattati verso il Festival di Sanremo – ‘O BAJARDESE SI PALESA

Il cellulare è in mano, il cuore batte, le dita tremano. Solo un numero ci divide dal sogno della finale del Festival di Sanremo 2016. Carlo Conti sarà orgoglioso del nostro impegno.

Digitiamo, 3, 3, 3, 6, QUATTROVOLTEQUATTRO, 10. Inghiotto la saliva, parte la chiamata. Squilla. Due squilli. Tre squilli. Giusy Ferreri? Non sapevamo fosse in gara! Aspetta aspetta, ma non è un inedito, c’è qualcuno che inizia a parlarle sopra… “Siamo ancora qui, amici di Radionorba! Salutiamo un certo Maurizio di Bajardo che ci invita tutti quanti alla finalissima del Festival di Sanremo! Non mancheremo caro Maurizio, e grazie per il tuo messaggio! Antonio, per caso sai dove si trova Bajardo?”. Fine chiamata. Ma cosa cacchio!? E chi è ora questo “Antonio”?TI SEI PERSO LA PRIMA PARTE? CLICCA QUI, E SEGUI DALL’INIZIO IL NUOVO VIAGGIO DEI DISADATTATI!

I #Disadattati verso il Festival di Sanremo: chi sei, Maurizio ”O Bajardese?

Antonio Bajardo, il Google non dice nulla. Cerchiamo, ricerchiamo, lo troviamo: non era un cognome, era un paese! Raggiungerlo con l’autostop è più complicato del previsto, optiamo per il treno, ma questa volta ci tocca pagare il biglietto. Qualche minuto in carrozza, siamo arrivati, scendiamo. Ci guardiamo intorno: non c’è un indizio, un bigliettino, qualcosa di promiscuo. Tutto troppo normale. Ci vorrebbe Costantino in questi momenti.

Chiediamo in giro, tutti si scostano, forse hanno paura di Maurizio ”O Bajardese? Ah no, puzziamo solo di sudore, e al mio amico #Disadattato scappa pure la pipì! Ma come, proprio ora? Farla per strada non è civile, becchiamo un bagno pubblico, entriamo. Lui è dentro che si scarica, io fuori a leggere gli annunci e ad avvertire gli avventori che la cabina è occupata. Numeri di telefono, bla bla bla, nomi esotici e frutti vari… Ma cosa? “Maurizio ”O Bajardese, un amico di Sanremo”. Che sia lui il nostro uomo?

Tiro fuori il mio amico dalla cabina, non c’è tempo da perdere. Scan al QR, appare un indirizzo: “Via Roma 72”. Sono le sale del comune! Contattiamo Fanpage e avviamo un”inchiesta? Nah, chi se ne frega, la nostra priorità è il Festival di Sanremo.

Scatto di gambe, raggiungiamo la destinazione. Varchiamo il portone, stanze buie, poca gente, nessun funzionario che ci ascolti. Chiediamo di Antonio? Gli si illuminano gli occhi a quel ragazzetto lì, fa cenni, smorfie con le labbra, scuote le dita, forse ha prurito. Dobbiamo seguirlo. Il cuore è tutto un palpito, la porta si spalanca. C’è una sedia, è di spalle, ci avviciniamo. Si gira lentamente, spuntano due braccia gonfie, un gravido pancione, un capoccione che poggia sulle spalle… Ma allora il nostro uomo ERA LUI!

Ma davvero è quel Maurizio lì?

“Diete qui pebbigletti diboi tapede coda?” Messaggia in codice questo uomo, ma cosa c’entra Maurizio Costanzo con il Festival di Sanremo? “Tetteccinquanda pellapinale. E te coddettate talgo a ottoceddo”. Serve molta concentrazione, comprendere non è facile. Forse vuole più soldi, ma non gli abbiamo, glielo diciamo. Non capisce. Ci riproviamo. Non se esce. In questi casi c’è solo una soluzione: scassinare una cassetta delle offerte.

Usciamo di corsa, non chiediamo nulla, ci guardiamo intorno. Chiesa evangelica? Bah, straccioni. Chiesa Cattolica? Lì sì che ci sono i soldi! Entriamo, c’è la perpetua. Un colpo secco. Atterrata. Eccola la nostra cassetta, piena di spiccioli, qualche banconota. Un calcio, mettiamo in sacca e scappiamo via! Speriamo non ci abbia visto nessuno.

Becchiamo una panchina, facciamo la conta. Però, bei soldoni sotto i santi! Una parte la nascondiamo, avremo bisogno di vestito come si deve per la grande serata. Furtivamente torniamo da Maurizio, non vogliamo pagare le cifre che ci impone; piangiamo miseria come se fossimo dalla D’Urso e il poveretto si commuove. Che ingenuo, l’abbiamo spuntata per 720€. Gran finale ormai sei nostro! Paghiamo, sorridiamo, aspettiamo. Lui ci guarda, sorride, alza il collo – ah, no. “Noppenderete che sia tutto cotì pacile, pero? Quetti biddietti beli dobete cuadagnare”. Guadagnare? Più di come abbiamo fatto fin ora?

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