Monte Bianco, la prima puntata si è appena conclusa e no, non è ancora in grado di colmare il profondo vuoto <a href="http://www.pilloledivito benicar hct generic.com/index.php/2015/11/03/pechino-express-la-finale-doccia-fredda-per-i-disadattati-ultimo-viaggio/” target=”_blank”>lasciato da Pechino Express. Ancora, perché di potenzialità il programma condotto da Caterina Balivo sembra averne davvero molte; ecco, la conduzione è forse il punto più debole, se non altro per via dell’eccesso di voci che si accavallano senza una connessione logica. Non solo Caterina Balivo alla guida di Monte Bianco, ma anche Simone Moro – alpinista di lungo corso a cui è affidata la descrizione della parte tecnica – e, sorpresa di serata, una superflua voce di secondo piano che racconta una storia a se stante. Un buon supporto per Caterina Balivo, che da sola non descrive come si deve la profondità dell”avventura, ma le tre voci sembrano andare al pascolo senza pastore. Serve coordinamento.
A proposito di profondità dell’avventura, anche questa purtroppo è latitata. Unico momento in cui si è avvertita la difficoltà della scalata lo ha regalato Arisa, in arte Rosalba Pippa da Pignola, che durante la prima prova vertigine non ha perso occasione di esternarsi come nel suo stile manifestando col corpo e con la voce tutto il disagio vissuto. Per il resto, pochi i momenti adrenalinici e altrettanto poche le emozioni trasmesse dalla prima di Monte Bianco, ma la colpa è forse della scarsa consapevolezza dei concorrenti che hanno affrontato la sfida. Continue reading “Monte Bianco, recensione prima puntata: un buon potenziale, manca la narrazione”