Rai Movie come Netflix? La Rai si prepara alla rivoluzione

Tra le tante novità emerse dall’odierna presentazione dei palinsesti Rai 2016/2017, ce n’è una piuttosto interessante riguardante il canale tematico Rai Movie, stranamente non ancora raccontata, poco ripresa anche dai tanti blog di settore che hanno seguito la diretta. Ebbene, seppur in conferenza stampa siano state sprecate in merito poche parole – segno, forse, che il progetto è ancora in fase embrionale, lontano dall’imporsi in breve tempo – pare proprio che dalla prossima stagione televisiva, la cosiddetta rete di Stato altresì definita Rai, abbia in mente un’idea ambiziosa, che guardi ai nuovi modelli di diffusione e condivisione dei prodotti audiovisivi.

Non è un caso che la rete tematica prescelta sia Rai Movie, così come non è casuale il colore del tasto selezionato per l’accesso al futuro strumento – si spera innovativo. Come i più attenti – al calcio, ma non solo – avranno avuto modo di accorgersi in questi giorni, durante le partite di questi fortunati Europei la Rai ha messo a disposizione un interessante servizio, aperto anche ai non possessori di smart tv, attraverso il quale ottenere informazioni approfondite sul gioco, rivedere gli highlights delle migliori azioni; un tastino, quello blu, che per la prossima stagione televisiva dovrebbe approdare anche su Rai Movie. E le premesse, questo è certo, sono rivoluzionarie. Avete presente Netflix? Ecco, una cosa simile, ma senza abbonamento.

Rai Movie all’alba di una nuova Rai: la novità nei palinsesti 2016/2017

Ecco, Netflix. Il grande modello a cui ogni broadcaster si ispira quando parla di futuro, integrazione col web, e con tanti bla bla bla. C’è solo un problemino però: Netflix è a pagamento. Così come lo è Infinity, Chili, Now Tv. Perché il parco dello streaming di film, serie tv, e in alcuni casi di programmi televisivi è piuttosto ampio; quel che manca è un servizio gratuito che non richieda accessi, pagamenti, che non abbia algoritmi d’inseguimento ma che comunque offra – legalmente, s’intende – un buon volume di titoli e una godibile qualità di visione. Una lacuna questa, che, stando a quanto marginalmente annunciato durante la presentazione dei palinsesti Rai 2016/2017, dovrebbe essere colmata a breve, dalla stessa Rai, sfruttando al meglio titoli, capillarità e identità di rete con Rai Movie.

Un bel colpaccio per questa nuova Rai, che con l’approdo di Antonio Campo Dall’Orto e dei suoi si è sempre espressa con toni visionari, senza ancora però aver messo sul piatto una vera minestra golosamente innovativa. Con oggi però le parole già sprecate dal DG Rai assumono una migliore credibilità, non solo guardando alla rifatta organizzazione dei tre canali, ma anche, anzi, soprattutto vedendo alle reti tematiche, che dopo aver rimosso gli spazi pubblicitari nei canali culturali, puntano ora alla valorizzazione della cultura cinematografica, con una sua migliore e capillare diffusione.

Dovrebbe bastare un tasto, quello blu, una connessione ad internet e una sintonizzazione su Rai Movie per avere accesso, dalla prossima stagione tv, ad una serie di titoli, presumibilmente anche storici e di una certa levatura, da seguire con la comoda praticità a cui lo streaming ci ha abituati. Semplice, ma soprattutto alla portata di tutti, anche di quanti non hanno dimestichezza con le piattaforme virtuali che tanto stanno facendo parlare di questi tempi.

Rai Movie come Netflix? È ora di una Rai che fornisca servizi, oltre che intrattenimento

Certo, a garantire il successo dell’operazione bisognerà valutare con oculatezza non soltanto i titoli di film e serie tv da inserire, ma anche la qualità dello streaming stesso, che dovrà inevitabilmente scontrarsi con un Paese scarsamente digitalizzato che arranca in velocità; e in questo Netflix ha davvero tanto da insegnare. Ma si tratta di un considerevole passo avanti per il futuro del mezzo televisivo, con l’introduzione intelligente di uno strumento che, se ben sfruttato, ampliato nei servizi, e magari replicato su altre reti, potrà dare il la ad una nuova era, più dinamica, del vecchio strumento casalingo, preparandolo ad ottenere una maggiore centralità in salotto anche oltre l’intrattenimento. E se a farlo è la vecchia, imbalsamata Rai, con una rete di secondo piano come Rai Movie, allora, forse, vuol dire che i tempi sono davvero maturi per un cambio di passo nell’intendere la televisione.